venerdì 27 luglio 2012

lettera al presidente della regione Marche


Oggetto: Pdl n.90/11 “Norme in materia di gestione dei corsi d’acqua”


In occasione della riunione previsto per mercoledì 11 luglio della IV commissione consiliare permanente sulla proposta di legge n.90/11 (testo base) “Norme in materia di gestione dei corsi d'acqua” abbinata alle proposte di legge n.99/11 e n.99/11 Legambiente Marche torna a ribadire le sue preoccupazioni. Il testo, nella sua versione attuale, oltre non garantire l’adeguata efficacia in termini di riduzione del rischio idrogeologico, prevede interventi che rischiano di aggravare ulteriormente lo stato dei nostri corsi d’acqua e degli ecosistemi fluviali.
Come sostenuto dalla nostra associazione negli incontri avuti con la Commissione ambiente, Autorità di bacino ed altri e dagli esperti del CIRF (Centro italiano per la riqualificazione fluviale), consultati nell’ambito dell’iter del pdl in oggetto, al fine di assicurare la realizzazione delle opere di manutenzione straordinaria e ordinaria necessarie per la prevenzione e la messa in sicurezza della regione fluviale rispetto al rischio idrogeologico e agli squilibri fisico-ambientali, si prevedono misure assolutamente inadeguate e dannose, quali l’escavazione in alveo.

La proposta di attuare interventi di rimozione dei sedimenti dagli alvei ritenuti sovralluvionati, per risolvere i problemi di sicurezza idraulica, è superata da tutti i recenti studi di settore; oltre che dannosa e non in linea con quanto previsto dalle direttive europee vigenti.
Nelle Marche le escavazioni avvenute nel passato hanno portato oggi ad avere corsi d’acqua fortemente incisi, che rischiano di essere ulteriormente danneggiati da nuovi interventi di questo tipo. Anche nel caso in cui questi siano ritenuti assolutamente imprescindibili, nei tratti di forte sovralluvionamento, riteniamo comunque prioritario che siano studiati su scala di bacino e accompagnati da adeguate indagini conoscitive e che la destinazione del materiale estratto sia sempre il corso d’acqua, individuando i tratti più a valle in cui ci sono deficit sedimentari.
In questo modo si garantisce il loro ciclo naturale, scongiurando pericolosi meccanismi di compensazione in cui si autorizza la vendita del materiale in cambio della realizzazione degli interventi di escavazione.

Più in generale, sul disegno di legge in questione, si ribadisce l’importanza che qualunque intervento in alveo sia esplicitamente coerente con il Piano di bacino distrettuale e le sue articolazioni (in particolare i Piani di gestione, i Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico e i programmi triennali di intervento idrografico) e quindi con gli obiettivi da esso previsti, oltre che con il piano di gestione del rischio di alluvioni.
Per far questo è necessario attenersi alle normative nazionali, a partire dalla Parte Terza del DLgs 152/06 (che recepisce la direttiva 2000/60), l'attuazione della direttiva 2007/60/CE (DLgs 23 febbraio 2010, n. 49) e la direttiva 92/43 relativa alla conservazione degli habitat.
Anche per evitare l’istituzione e la redazione di nuovi piani non in linea con la normativa vigente o prevedere interventi che non rientrino tra quelli previsti per raggiungere gli obiettivi delle direttive europee in questione.

Come Legambiente Marche vogliamo infine ribadire l’importanza di accompagnare i piani e gli interventi riguardanti i fiumi e i corpi idrici con nuove regole di partecipazione attiva che prevedano strumenti di condivisione e luoghi di consultazione con il pubblico, come previsto anche dalla direttiva europea 2000/60. Un esempio in questo senso viene dalle sempre più diffuse esperienze di Contratti di fiume e di lago in Italia, dove la partecipazione reale e concreta delle comunità locali e di tutti i soggetti interessati diventa lo strumento cardine per svolgere una buona politica di tutela e sviluppo del territorio e dei corpi idrici.

Con l’auspicio che la commissione riveda il testo della proposta di legge regionale 90/11, alla luce delle osservazioni fatte in questa lettera e durante i mesi di discussione della norma, e che il percorso avviato in Regione sui fiumi e la gestione dei bacini idrografici porti quanto prima a soluzioni condivise e determinanti per la tutela dei corsi d’acqua e la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio, rinnoviamo la nostra disponibilità a lavorare per una proposta comune.

Cordiali saluti,



Luigino Quarchioni
presidente di Legambiente Marche

Leonello Negozi
responsabile fiumi di Legambiente Marche