Oggetto: Pdl n.90/11 “Norme
in materia di gestione dei corsi d’acqua”
In
occasione della riunione previsto per mercoledì 11 luglio della IV
commissione consiliare permanente sulla proposta di legge n.90/11
(testo base) “Norme
in materia di gestione dei corsi d'acqua”
abbinata alle proposte di legge n.99/11 e n.99/11 Legambiente Marche
torna a ribadire le sue preoccupazioni. Il testo, nella sua versione
attuale, oltre non garantire l’adeguata efficacia in termini di
riduzione del rischio idrogeologico, prevede interventi che rischiano
di aggravare ulteriormente lo stato dei nostri corsi d’acqua e
degli ecosistemi fluviali.
Come sostenuto dalla nostra
associazione negli incontri avuti con la Commissione ambiente,
Autorità di bacino ed altri e dagli esperti del CIRF (Centro
italiano per la riqualificazione fluviale), consultati nell’ambito
dell’iter del pdl in oggetto, al fine di assicurare la
realizzazione delle opere di manutenzione straordinaria e ordinaria
necessarie per la prevenzione e la messa in sicurezza della regione
fluviale rispetto al rischio idrogeologico e agli squilibri
fisico-ambientali, si prevedono misure assolutamente inadeguate e
dannose, quali l’escavazione in alveo.
La proposta di attuare interventi
di rimozione dei sedimenti dagli alvei ritenuti sovralluvionati, per
risolvere i problemi di sicurezza idraulica, è superata da tutti i
recenti studi di settore; oltre che dannosa e non in linea con quanto
previsto dalle direttive europee vigenti.
Nelle Marche le escavazioni
avvenute nel passato hanno portato oggi ad avere corsi d’acqua
fortemente incisi, che rischiano di essere ulteriormente danneggiati
da nuovi interventi di questo tipo. Anche nel caso in cui questi
siano ritenuti assolutamente imprescindibili, nei tratti di forte
sovralluvionamento, riteniamo comunque prioritario che siano studiati
su scala di bacino e accompagnati da adeguate indagini conoscitive e
che la destinazione del materiale estratto sia sempre il corso
d’acqua, individuando i tratti più a valle in cui ci sono deficit
sedimentari.
In questo modo si garantisce il
loro ciclo naturale, scongiurando pericolosi meccanismi di
compensazione in cui si autorizza la vendita del materiale in cambio
della realizzazione degli interventi di escavazione.
Più in generale, sul disegno di
legge in questione, si ribadisce l’importanza che qualunque
intervento in alveo sia esplicitamente coerente con il Piano di
bacino distrettuale e le sue articolazioni (in particolare i Piani di
gestione, i Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico e
i programmi triennali di intervento idrografico) e quindi con gli
obiettivi da esso previsti, oltre che con il piano di gestione del
rischio di alluvioni.
Per far questo è necessario
attenersi alle normative nazionali, a partire dalla Parte Terza del
DLgs 152/06 (che recepisce la direttiva 2000/60), l'attuazione della
direttiva 2007/60/CE (DLgs 23 febbraio 2010, n. 49) e la direttiva
92/43 relativa alla conservazione degli habitat.
Anche per evitare l’istituzione
e la redazione di nuovi piani non in linea con la normativa vigente o
prevedere interventi che non rientrino tra quelli previsti per
raggiungere gli obiettivi delle direttive europee in questione.
Come Legambiente Marche vogliamo
infine ribadire l’importanza di accompagnare i piani e gli
interventi riguardanti i fiumi e i corpi idrici con nuove regole di
partecipazione attiva che prevedano strumenti di condivisione e
luoghi di consultazione con il pubblico, come previsto anche dalla
direttiva europea 2000/60. Un esempio in questo senso viene dalle
sempre più diffuse esperienze di Contratti di fiume e di lago in
Italia, dove la partecipazione reale e concreta delle comunità
locali e di tutti i soggetti interessati diventa lo strumento cardine
per svolgere una buona politica di tutela e sviluppo del territorio e
dei corpi idrici.
Con l’auspicio che la
commissione riveda il testo della proposta di legge regionale 90/11,
alla luce delle osservazioni fatte in questa lettera e durante i mesi
di discussione della norma, e che il percorso avviato in Regione sui
fiumi e la gestione dei bacini idrografici porti quanto prima a
soluzioni condivise e determinanti per la tutela dei corsi d’acqua
e la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio, rinnoviamo
la nostra disponibilità a lavorare per una proposta comune.
Cordiali saluti,
Luigino Quarchioni
presidente di Legambiente Marche
Leonello Negozi
responsabile fiumi di Legambiente
Marche