Il 12% delle acque dei fiumi marchigiani è fuorilegge. Questo è quanto emerge dal DOSSIER FIUMI INFORMA MARCHE 2008 , il monitoraggio di Legambiente sullo stato di salute delle acque marchigiane. L'indagine, che rientra nell'ambito di Fiumi Informa Marche 2008, la campagna per la qualità presentato q uesta mattina nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Circolo 'Il Pettirosso' di Tolentino a cui hanno preso parte l'Assessore all'ambiente della Provincia di Macerata Carlo Migliorelli, l'Assessore all'ambiente del Comune di Tolentino Alessandro Bruni, il responsabile settore fiumi di Legambiente Marche Leonello Negozi, la presidente del circolo 'Il Pettirosso' di Tolentino Marina Benadduci, il socio del May Fay Club di Corridonia (MC), Andrea Gismondi.
Il 12% delle acque marchigiane è fuorilegge. Questo dato allarmante è stato sottolineato dalla rete di monitoraggio delle acque superficiali interne individuata nelle Marche che comprende 61 stazioni di campionamento posizionate sui principali corsi d'acqua compresi in 18 bacini idrografici e 3 stazioni collocate sui laghi più rilevanti: quello di Gerosa, del Fiastrone e di Castreccioni.
Nella classifica dello stato ecologico dei 28 corsi d'acqua presi in esame da Legambiente (su dati Arpam), sono il Burano, Fiastra, Fiastrone, Fluvione, Nera,Sentino e Tennacola (classe media 2,0) quelli con il giudizio migliore mentre il Tavollo (PU) e l'Ete Vivo sono a parimerito i peggiori- classe media 5,0. 13 sono i corsi d'acqua non idonei alla vita dei pesci: Arzilla (Fano), Aso (Pedaso), Conca (Sassofeltrio), Giano (Fabriano), Ete Vivo (Fermo) Foglia (Pesaro), Nevola (Rosora), Aspio (Numana), Musone (Numana), Tavolo (Gabicce Mare), Tenna (Fermo e Porto Sant'Elpidio), Tesino (Grottammare), Tronto (Monsampietro Morico e San Benedetto del Tronto).
La normativa del Piano di tutela delle acque prevede che entro il 31 dicembre 2008 ogni tratto debba rientrare almeno nella classe 'sufficiente' ed entro il 31 dicembre 2016 raggiungere o mantenere lo stato ambientale 'buono' e mantenere, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale 'elevato'. Ma con la situazione attuale ( nessun corso d'acqua con giudizio elevato, 29 con giudizio buono, 59 con voto sufficiente, 6 scadente e 6 pessimo) è facile prevedere al 1° gennaio 2009 il 12% delle stazioni di monitoraggio saranno fuori norma. E al 1° gennaio 2016 questa percentuale salirà al 71%.
Ma fortunatamente nelle Marche c'è una Provincia che sembra aver imboccato la strada giusta per quanto concerne la tutela dei fiumi: si tratta di quella di Macerata premiata questa mattina con una targa consegnata all'assessore all'ambiente Carlo Migliorelli e nella quale è riportata la seguente motivazione:“Per il migliore stato di qualità ambientale a livello regionale dei suoi corpi idrici superficiali e per il miglioramento conseguito nell'anno 2007 di questo stato”
“I corsi d'acqua rappresentano un patrimonio importantissimo per la nostra regione – ha detto ieri in conferenza stampa Leonello Negozi, Responsabile Regionale Settore Fiumi di Legambiente Marche – ma purtroppo sono sempre più trascurati. Confesso – ha concluso Negozi - che il mio sogno è quello di poter ritornare a fare il bagno al fiume: in questo senso la campagna fiumi Informa, che riporta l'attenzione proprio verso gli ecosistemi fluviali ed il loro stato di salute può essere un primo passo”.
Il 12% delle acque marchigiane è fuorilegge. Questo dato allarmante è stato sottolineato dalla rete di monitoraggio delle acque superficiali interne individuata nelle Marche che comprende 61 stazioni di campionamento posizionate sui principali corsi d'acqua compresi in 18 bacini idrografici e 3 stazioni collocate sui laghi più rilevanti: quello di Gerosa, del Fiastrone e di Castreccioni.
Nella classifica dello stato ecologico dei 28 corsi d'acqua presi in esame da Legambiente (su dati Arpam), sono il Burano, Fiastra, Fiastrone, Fluvione, Nera,Sentino e Tennacola (classe media 2,0) quelli con il giudizio migliore mentre il Tavollo (PU) e l'Ete Vivo sono a parimerito i peggiori- classe media 5,0. 13 sono i corsi d'acqua non idonei alla vita dei pesci: Arzilla (Fano), Aso (Pedaso), Conca (Sassofeltrio), Giano (Fabriano), Ete Vivo (Fermo) Foglia (Pesaro), Nevola (Rosora), Aspio (Numana), Musone (Numana), Tavolo (Gabicce Mare), Tenna (Fermo e Porto Sant'Elpidio), Tesino (Grottammare), Tronto (Monsampietro Morico e San Benedetto del Tronto).
La normativa del Piano di tutela delle acque prevede che entro il 31 dicembre 2008 ogni tratto debba rientrare almeno nella classe 'sufficiente' ed entro il 31 dicembre 2016 raggiungere o mantenere lo stato ambientale 'buono' e mantenere, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale 'elevato'. Ma con la situazione attuale ( nessun corso d'acqua con giudizio elevato, 29 con giudizio buono, 59 con voto sufficiente, 6 scadente e 6 pessimo) è facile prevedere al 1° gennaio 2009 il 12% delle stazioni di monitoraggio saranno fuori norma. E al 1° gennaio 2016 questa percentuale salirà al 71%.
Ma fortunatamente nelle Marche c'è una Provincia che sembra aver imboccato la strada giusta per quanto concerne la tutela dei fiumi: si tratta di quella di Macerata premiata questa mattina con una targa consegnata all'assessore all'ambiente Carlo Migliorelli e nella quale è riportata la seguente motivazione:“Per il migliore stato di qualità ambientale a livello regionale dei suoi corpi idrici superficiali e per il miglioramento conseguito nell'anno 2007 di questo stato”
“I corsi d'acqua rappresentano un patrimonio importantissimo per la nostra regione – ha detto ieri in conferenza stampa Leonello Negozi, Responsabile Regionale Settore Fiumi di Legambiente Marche – ma purtroppo sono sempre più trascurati. Confesso – ha concluso Negozi - che il mio sogno è quello di poter ritornare a fare il bagno al fiume: in questo senso la campagna fiumi Informa, che riporta l'attenzione proprio verso gli ecosistemi fluviali ed il loro stato di salute può essere un primo passo”.
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