perché scavando per aumentare la sezione di deflusso si rischia (quasi sempre) di far più danni che benefici
È piuttosto diffusa l’opinione che l’estrazione di inerti sia positiva ai fini idraulici: “se scavo nel fiume, l’alveo diventa più profondo e aumenta la sezione; quindi ci passa più acqua e aumenta l’”efficienza idraulica”.
Questa classica pratica idraulica (“aumentare la sezione, ridurre la scabrezza”) può avere un effetto immediato positivo in loco sul problema esondazioni perché aumenta la portata veicolabile dal tronco fluviale (una data portata transita con livelli idrici inferiori), ma crea molti altri problemi, spesso sottovalutati perché si manifestano in tempi lunghi:
Incisione a monte e a valle.
Oltre all’abbassamento diretto del livello del fondo nel punto di estrazione, l’escavazione altera il profilo longitudinale, creando un aumento locale di pendenza che tende a migrare verso monte e verso valle.
Instabilità dell’alveo.
L’incisione è spesso accompagnata da instabilità laterale e variazioni di larghezza, innescando erosione delle sponde e migrazione laterale in tratti precedentemente stabili.
Instabilità di manufatti e infrastrutture.
Come risultato dell’abbassamento del fondo, le pile dei ponti o altre strutture su piloni o pali possono essere “scalzate” e destabilizzate mentre condotte o altre strutture sepolte sotto il fondo possono essere esposte o danneggiate.
Erosione costiera.
Il deficit di sedimenti prodotto dalle estrazioni può avere effetti importanti anche sull’equilibrio delle coste, innescando o accentuando l’arretramento delle spiagge.
Abbassamento della falda freatica.
L’incisione dell’alveo è accompagnata da un abbassamento del pelo libero dell’acqua fluviale e delle falde ad essa idrogeologicamente connesse. Tra le conseguenze, le difficoltà di approvvigionamento idrico, la scomparsa di aree umide e l’alterazione della vegetazione riparia (suolo più secco). Nelle zone costiere, l’abbassamento della falda può favorire l’ingressione del cuneo salino. Inoltre anche la riduzione della frequenza di esondazione -conseguente all’approfondimento dell’alveo e al suo “effetto canalizzazione”- riduce la ricarica naturale delle falde.
Aumento del rischio idraulico a valle del tratto di estrazione.
L’effetto complessivo dell’escavazione, come già osservato, è generalmente quello di una riduzione della frequenza di esondazione, a causa soprattutto del significativo aumento dell’area della sezione; ciò comporta un aggravio della pericolosità idraulica a valle, per l’arrivo di portate di piena maggiori (in pratica si trasferisce il problema a valle). Generalmente, inoltre, per l’effetto canalizzazione e la riduzione di scabrezza (es. rimozione delle barre), si verifica un’accelerazione della corrente che può accentuare il picco di piena a valle.
da: “Le buone pratiche per gestire il territorio e ridurre il rischio idrogeologico” Legambiente – Protezione Civile Nazionale
Nessun commento:
Posta un commento